Isole Eolie, Messina, Sicilia.
Le Isole Eolie devono il loro nome ad Eolo, signore dei venti, che qui, secondo Omero, aveva il suo regno. Isole piene di sorprese e di contrasti.
Le 7 Isole Eolie
L’uomo e le caratteristiche geografiche hanno dato un’impronta diversa ad ogni isola. Filicudi ed Alicudi sono un “rifugio antistress” dall’ambiente incontaminato. Panarea è l’isola alla moda, meta di un turismo d’élite. Stromboli e Vulcano, aspre e selvagge, attirano un turismo giovanile un po’ bohémien. Salina, la verde, con le sue montagne gemelle, per la sua tranquillità è la prediletta da tante famiglie con bambini. Lipari, l’isola maggiore e più abitata, sede del Comune da cui dipendono tutte le altre isole (esclusa Salina), offre, a chi ha esigenze di comfort e di ampi spazi, tutti i servizi, compresi un ospedale attrezzato e un porto riparato.
Le Eolie devono il loro nome ad Eolo, signore dei venti, che qui, secondo Omero, aveva il suo regno. Isole piene di sorprese e di contrasti. Chi oggi vi si avvicina, con la nave o l’aliscafo, non può fare a meno di essere sopraffatto dalla magnificenza del paesaggio e di essere invogliato ad esplorarlo. “Isole vaganti”: nel corso dei millenni, le eruzioni le hanno più volte modificate nelle dimensioni e nell’aspetto.
Le coste ed i fondali sono stupefacenti ma anche l’interno delle isole è ricco di fascino: imponenti vulcani sempre attivi, bizzarre formazioni rocciose, fitta vegetazione a Salina, villaggi preistorici a Lipari, Panarea e Filicudi e i tesori archeologici, che il mare ha restituito e sono gelosamente conservati nel Museo Archeologico di Lipari.

Viaggio nelle 7 Isole Eolie.
Dove si trovano?
Mar Tirreno, in provincia di Messina, a Nord della costa siciliana.
Un mare ancora pescoso e pulito, grotte e scogliere altissime, faraglioni e spiagge dalla sabbia finissima e nera, solfatare e montagne di bianchissima pomice e tutto il fascino degli ambienti isolani. Qui si arriva tutto l’anno con navi ed aliscafi e la facilità dei collegamenti è uno dei motivi del decollo turistico. Da Napoli ci si può imbarcare anche con la macchina e senza dover raggiungere la Sicilia. In estate gli aliscafi, con svariate corse giornaliere, collegano le isole a Reggio Calabria, Gioia Tauro, Messina, Palermo, Cefalù, Sant’Agata di Militello, Patti, Capo D’Orlando, Giardini e Milazzo. Non mancano i collegamenti rapidi con gli aereoporti del sud mediante elicotteri con base a Panarea.
Il clima è temperato e in inverno il termometro non scende mai sotto i dieci gradi e anche fuori stagione, sono possibili permanenze piacevoli.
Le estati non sono torride perché mitigate dalla brezza marina. In primavera, la vegetazione che ammanta le fertili isole è un’esplosione di colori e di profumi. Un tempo erano ricoperte da fitti boschi ma, oggi, la macchia mediterranea ha preso il sopravvento.
L’uomo ha disboscato quasi ogni centimetro disponibile per coltivare viti, ulivi, capperi, legumi ed ortaggi. I diffusi terrazzamenti, oggi abbandonati, attestano il grande lavoro umano nel corso dei millenni.
Le Eolie sono creature vulcaniche nate dalla presenza attiva dei quattro elementi: aria, acqua, terra e fuoco. Emersero dal mare durante il pleistocene e da allora hanno più volte preso e mutato forma. L’evoluzione è ancora in atto tanto è vero che nel 1955, vicino a Stromboli, è sorto dal mare un nuovo isolotto poi inabissatosi, che a Lipari le colate di pomice ed ossidiana del monte Pelato e della Forgia Vecchia risalgono al 729 d.C., che i vulcani di Vulcano e Stromboli sono tuttora attivi e che a Vulcano, Lipari e Panarea, acque e fanghi termali ci rammentano che sottoterra non tutto è sopito.
Distanza in miglia tra le isole:
Milazzo — Vulcano NM 17
Milazzo — Lipari NM 20
Milazzo — Salina NM 25
Milazzo — Panarea NM 32
Milazzo — Stromboli NM 39
Milazzo — Filicudi NM 43
Milazzo — Alicudi NM 53
Vulcano – Lipari NM 3
Vulcano – Salina NM 10
Salina – Filicudi NM 15
Filicudi – Alicudi NM 10
Filicudi – Panarea NM 25
Salina – Panarea NM 11
Panarea – Stromboli NM 13
Napoli – Stromboli NM 130







Un mare ancora pescoso e pulito, grotte e scogliere altissime, faraglioni e spiagge dalla sabbia finissima e nera, solfatare e montagne di bianchissima pomice e tutto il fascino degli ambienti isolani. Qui si arriva tutto l’anno con navi ed aliscafi e la facilità dei collegamenti è uno dei motivi del decollo turistico. Da Napoli ci si può imbarcare anche con la macchina e senza dover raggiungere la Sicilia. In estate gli aliscafi, con svariate corse giornaliere, collegano le isole a Reggio Calabria, Gioia Tauro, Messina, Palermo, Cefalù, Sant’Agata di Militello, Patti, Capo D’Orlando, Giardini e Milazzo. Non mancano i collegamenti rapidi con gli aereoporti del sud mediante elicotteri con base a Panarea.
Il clima è temperato e in inverno il termometro non scende mai sotto i dieci gradi e anche fuori stagione, sono possibili permanenze piacevoli.
Le estati non sono torride perché mitigate dalla brezza marina. In primavera, la vegetazione che ammanta le fertili isole è un’esplosione di colori e di profumi. Un tempo erano ricoperte da fitti boschi ma, oggi, la macchia mediterranea ha preso il sopravvento.
L’uomo ha disboscato quasi ogni centimetro disponibile per coltivare viti, ulivi, capperi, legumi ed ortaggi. I diffusi terrazzamenti, oggi abbandonati, attestano il grande lavoro umano nel corso dei millenni.
I vulcani attivi: Stromboli e Vulcano
Nell’arcipelago due vulcani sono ancora attivi, Stromboli e Vulcano. Le sette isole vere e proprie, cui si aggiungono isolotti e scogli affioranti dal mare, sono disposte a forma di Y in orizzontale, al largo della Sicilia settentrionale, di fronte alla costa tirrenica messinese. Sono perciò visibili da gran parte della costiera tirrenica della Sicilia quando la visibilità è ottima e non è presente foschia. L’arcipelago eoliano costituisce un sistema vulcanico determinato dalla subduzione della litosfera oceanica sotto quella continentale, determinandone la fusione con liberazione di magma che, giunto in superficie, forma un arco insulare, l’arco Eoliano, lungo 200 km e composto, oltre che dalle sette isole vulcaniche emerse, da vari seamount (Alcione, Lametini, Palinuro, Glabro, Marsili, Sisifo, Eolo, Enarete).
Le Eolie offrono ai turisti, agli studiosi e agli amanti del mare la loro bellezza naturale.
L’uomo e le caratteristiche geografiche hanno dato un’impronta diversa ad ogni isola. Filicudi ed Alicudi sono un “rifugio antistress” dall’ambiente incontaminato. Panarea è l’isola alla moda, meta di un turismo d’élite. Stromboli e Vulcano, aspre e selvagge, attirano un turismo giovanile un po’ bohémien. Salina, la verde, con le sue montagne gemelle, per la sua tranquillità è la prediletta da tante famiglie con bambini. Lipari, l’isola maggiore e più abitata, sede del Comune da cui dipendono tutte le altre isole (esclusa Salina), offre, a chi ha esigenze di comfort e di ampi spazi, tutti i servizi, compresi un ospedale attrezzato e un porto riparato.
Edizioni Avvenire 2000
Storia del nome delle Eolie
I più antichi insediamenti umani nell’arcipelago eoliano risalgono agli ultimi secoli del V millennio a.C., al Neolitico Medio, e sono localizzati sull’Altipiano del Castellaro Vecchio a Lipari e presso Rinicedda a Salina.
Il popolamento delle isole in questo primo periodo, dovuto a genti provenienti dalla Sicilia, ed il succedersi ed intensificarsi degli insediamenti nella restante parte del Neolitico Medio e nel Neolitico Superiore sono legati all’eccezionale sviluppo dell’industria e del commercio dell’ossidiana…
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Architettura eoliana
L’architettura delle Isole, escludendo i tanti ritrovamenti archeologici, le Chiese, il complesso monumentale del Castello, e le case, prevalentemente dei centri abitati, è formata da costruzioni rurali, finalizzate all’attività agricola che un tempo costituivano l’attività economica primaria delle isole…
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La cucina eoliana
La principale caratteristica della cucina eoliana è l’uso costante e sapiente delle erbe odorose che riempiono ogni piatto di fragranza, di nascoste sensazioni, di umbratili umori: il rosmarino, l’origano, il basilico, l’aglio, la nepitella, la menta uniti alla scorza dei verdelli, ai pomodorini “a pennula” ed, ovviamente, al cappero…
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