Isola di Stromboli

Il vulcano attivo nelle Isole Eolie

L'isola di Stromboli

Dove fare il bagno

a Stromboli

Per chi non ha a disposizione una barchetta, ci sono tante piccole e deliziose calette. Segnaliamo tre spiagge di sabbia nera: la poco frequentata Forgia Vecchia, a 300 metri a sud del molo di Scari, con lo scenario incomparabile delle distese sabbiose che digradano dalla sommità del vulcano sino al mare; Ficogrande, comoda da raggiungere, a metà strada tra Scari e Piscità, con tanti bar e ristorantini, e Strombolicchio quasi a portata di mano; infine, la lunga spiaggia sabbiosa dopo Piscità. Da qui inizia la mulattiera che porta, in tre ore di salita, all’osservatorio vulcanologico, al crinale prospiciente la Sciara del Fuoco e al Pizzo (918 metri). I crateri si trovano a soli 100 metri ed è uno spettacolo assistere alle esplosioni che si susseguono ad intervalli regolari.

Stromboli

Cosa vedere

a Stromboli

Escursione di Stromboli.

Lasciamoci alle spalle la spiaggia di Scari, con le barche dei pescatori tirate a secco, e la strada costiera ed avviamoci in salita verso la chiesa di San Vincenzo. È una via stretta e molto animata nei mesi estivi. Le case non sono addossate le une alle altre, e si può ancora notare, a tratti, l’antico stile eoliano altrove scomparso: casette bianche di forma cubica, struttura che meglio resisteva alle continue scosse del vulcano. Case architettonicamente semplici e pratiche, con cortili antistanti e con “e pulera”, colonne circolari che sostenevano le travi dei “cannizzi”, utilizzati un tempo per essiccare al sole l’uva. La passeggiata è piacevole tra palme, fichi d’india, piante di capperi, gerani e buganvillee che fanno capolino.
Arriviamo alla chiesa di San Vincenzo, dalla cui terrazza si ha una bella veduta d’insieme del villaggio. Si tratta di una piccola edicola del 1615, divenuta chiesa nel 1725 e più volte ampliata e restaurata. Poco distante, sul mare, si staglia Strombolicchio, grande scoglio che sembra una fortezza. Si tratta della parte di lava interna e solidificata del più vecchio cono vulcanico di tutte le Eolie. Dalla chiesa di San Vincenzo parte una strada che sale, quasi in linea retta, sulla cima del vulcano. Il sentiero passa dai 195 metri del semaforo San Vincenzo ai 450 metri di Prima Rina, senza particolare difficoltà: bellissimo il contrasto dei verdi cespugli sulla sabbia nera. Viceversa, il tratto roccioso successivo, detto del Liscione, è difficile e franoso. Pertanto è obbligatoria una guida vulcanologica.

Il premio, dopo due ore di risalita, è davanti a noi: per incanto, i crateri. Giunti sino a qui, consigliamo di proseguire sino al Pizzo e sulla sinistra si può osservare la valle della luna e la cresta dei “Vancori”. È la cima più alta di Stromboli, a strapiombo su Ginostra. Da qui si scorgono nei giorni di buona visibilità, l’Etna e la Sicilia, lo Stretto di Messina e la costa calabra sino a Scalea. Dalla chiesa di San Vincenzo, è anche possibile dirigersi verso San Bartolo. Durante il tragitto le case si diradano per poi infittirsi intorno alla chiesa edificata nel 1801. Lungo il percorso, che abbiamo appena effettuato, si aprono tante stradine che portano al lungomare: tranquille e silenziose, tutte da scoprire per i colori, gli odori della vegetazione e l’architettura delle case. 

        Edizioni Avvenire 2000

cratere di Stromboli
emissioni sul vulcano
colata lavica alla sciara
Strombolicchio
le vie di Stromboli

Dalla chiesa di San Vincenzo parte una strada che sale, quasi in linea retta, sulla cima del vulcano. Il sentiero passa dai 195 metri del semaforo San Vincenzo ai 450 metri di Prima Rina, senza particolare difficoltà: bellissimo il contrasto dei verdi cespugli sulla sabbia nera. Viceversa, il tratto roccioso successivo, detto del Liscione, è difficile e franoso. Pertanto è obbligatoria una guida vulcanologica.

Un vulcano attivo